Switch Off digitale terrestre, cosa vuol dire e come lo si affronta?
Scopriamo che cos’è lo Switch Off digitale terrestre e cosa comporta per il consumatore.
In seguito alla decisione dell’Unione Europea di cedere la banda 700MHZ alla telefonia mobile, il servizio televisivo italiano perde una parte dello spettro elettromagnetico a disposizione.
Per questo motivo, le frequenze utili per la TV italiana si riduce notevolmente.
Di conseguenza, per poter trasmettere la stessa quantità di canali, le emittenti televisive devono adottare lo standard di trasmissione digitale di seconda generazione DVB-T2 e passare dallo standard di compressione e codifica MPEG-2 al MPEG-4.
In altre parole, lo Switch Off digitale terrestre è l’occasione per passare ad una migliore tecnologia che, a parità di frequenze occupate, consente di trasmettere con una maggiore risoluzione.
Entriamo nel dettaglio.
Switch Off per la trasmissione digitale di seconda generazione
Nel primo paragrafo abbiamo anticipato che, a seguito dello Switch Off per la trasmissione digitale terrestre, le emittenti televisive dovranno adottare lo standard DVB-T2, ma di cosa si tratta?
Come accennato nella news I decoder di nuova generazione acquistabili su Melchioni Ready lo standard DVB-T2 rappresenta l’evoluzione tecnologica del sistema di trasmissione televisivo DVB-T.
Questa sigla indica il Digital Video Broadcasting-Terrestral che in italiano possiamo tradurre con Diffusione Video Digitale-Terrestre.
Accanto a questo passaggio, lo Switch Off digitale terrestre ha imposto anche un altro cambiamento.
Infatti, a partire dal 1° settembre 2021 le emittenti televisive nazionali sono passate da una codifica di trasmissione MPEG-2 a quella MPEG-4.
Per riassumere, lo Switch Off digitale terrestre è caratterizzato da due fasi diverse.
- La prima iniziata il 1° settembre 2021 prevede che tutte le trasmissioni vengano trasmesse con lo standard di compressione MPEG-4.
- La seconda, invece, avverrà nel 2022 e include il passaggio dallo standard DVB-T a quello DVB-T2.
Come affrontare il passaggio alla “nuova televisione”
Scopriamo come è possibile affrontare il passaggio alla “nuova televisione”.
Innanzitutto è bene sapere che da gennaio 2017 i negozianti italiani hanno l’obbligo di vendere dispositivi compatibili con il nuovo DVB-T2.
Questo significa che tutti i televisori che sono stati acquistati a partire da tale data sono adatti alla ricezione dei canali trasmessi con la codifica MPEG-4.
Invece, chi non dovesse avere un televisore o un decoder in alta definizione, dovrà adattare i propri dispositivi agli standard di seconda generazione acquistando o una nuova TV o un decoder, oppure un’antenna on-air.
Sul nostro sito abbiamo dedicato la gamma completa di prodotti Switch Off, scopri qual è il più adatto alle tue esigenze.
Oltretutto, per supportare i consumatori, lo Stato italiano ha previsto degli incentivi per affrontare lo Switch Off digitale terrestre.
Una precisazione, abbiamo già affrontato l’argomento dedicato solo ai decoder con la news I decoder di nuova generazione acquistabili su Melchioni Ready con il Bonus TV.
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Ma come si fa a capire se la propria TV o il proprio decoder sono compatibili con i nuovi standard di trasmissione imposti dallo Switch Off digitale terrestre?
In generale è possibile capirlo attraverso due modalità.
- La prima è affidarsi alla data d’acquisto, tutti i televisori o decoder acquistati in Italia dopo il dicembre 2018 sono perfettamente funzionanti anche dopo il completamento dello Switch Off digitale terrestre.
- La seconda modalità, invece, è quella di verificare la compatibilità del televisore o del decoder con le nuove tecnologie.
In questo approfondimento, spieghiamo nel dettaglio come verificare la compatibilità dei propri dispositivi e come procedere all’acquisto di prodotti adatti al nuovo digitale terrestre.
Il calendario Switch Off 2022
Siccome il passaggio ad una TV di seconda generazione si concluderà in momenti differenti nelle diverse aree del Paese, scopriamo il calendario completo dello Switch Off digitale terrestre:
- 3-7 gennaio 2022
Valle d’Aosta. - 10-18 gennaio 2022
Piemonte orientale (Torino, Cuneo, Langhe e Roero, parte della provincia di Alessandria). - 19 gennaio 2022
Versante piemontese e Appennino ligure (parte della provincia di Alessandria), Val Tidone (parte della provincia di Piacenza). - 20 gennaio - 9 febbraio 2022
Alpi Biellesi, Valsesia, Verbano Cusio Ossola, Vergante (parte della provincia di Verbania, Vercelli, Biella, Novara), Sondrio e provincia, Alpi e Prealpi lombarde, (parte della provincia di Varese, Como, Bergamo, Lecco, Brescia), Sponda veneta Lago di Garda (parte della provincia di Verona). - 10-14 febbraio 2022
Bolzano e provincia. - 15-23 febbraio 2022
Trento e provincia. - 24-28 febbraio 2022
Belluno e provincia, Prealpi vicentine (parte della provincia di Vicenza), Prealpi trevigiane (parte della provincia di Treviso). - 1 marzo 2022
montagna pordenonese, Carnia, Canal del ferro, Valcanale (parte della provincia di Udine e Pordenone). - 2-4 marzo 2022
Alto Appennino Emiliano-Romagnolo e Medio Appennino Forlivese (parte della provincia di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena), Torino, Cuneo (parte della provincia di Torino e Cuneo). - 7-11 marzo 2022
Monferrato (parte della provincia di Asti, Alessandria), Pianura Padano Veneta e Friulana (parte della provincia di Torino, Biella, Vercelli, Novara, Alessandria, Pavia, Milano, Varese, Cremona, Monza e Brianza, Como, Bergamo, Lecco, Brescia, Lodi, Mantova, Piacenza, Parma, Verona, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna, Rovigo, Padova, Vicenza, Treviso, Venezia, Pordenone, Udine, Gorizia, Trieste). - 14 marzo 2022
Alto Appennino Forlivese e Cesenate (parte della provincia di Forlì-Cesena), Rimini e provincia.
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